L’intolleranza al lattosio, com’è stato già affermato in articoli precedenti, è una problematica dovuta alla carenza dell’enzima lattasi, responsabile della digestione dello zucchero presente nel latte, il lattosio.

Anche i bambini ne possono soffrire?

Tale situazione sebbene rara, essendo più comune negli adulti, può verificarsi anche nei neonati e nei bambini piccoli che, ad esempio, presentano diarrea acuta.

Potrebbe manifestarsi, pertanto, ma non prima del sesto mese di vita, in prossimità, quindi, del periodo di svezzamento. I neonati, invece, soprattutto se nati pretermine possono presentare “deficit di lattasi”, cioè una carenza dovuta al mancato sviluppo, ma anche questa evenienza è molto rara.

Quali sono i sintomi da osservare in un bambino?

Bastano solo 12 g di lattosio a causare sintomi nei bambini, che si manifestano con dolore addominale cronico.

Il lattosio, non assorbito, è un substrato per i batteri intestinali, specialmente a livello del colon. Essi, infatti, metabolizzano lo zucchero, producendo gas (metano, anidride carbonica e idrogeno), portando, così, a flatulenza.

I sintomi sono molto simili a quelli che manifestano gli adulti:

  •  dolore e gonfiore addominale
  •  diarrea
  •  flatulenza
  •  meteorismo
  • e tavolta nausea

Se il vostro bambino manifesta uno o più di questi sintomi, in maniera continuata, è consigliabile rivolgersi subito al pediatra, per capirne la causa e valutare un’eventuale intolleranza al lattosio.

Com’è diagnosticata l’intolleranza nei bambini?

Il pediatra valuterà, qual è il miglior modo per eseguire una corretta diagnosi, mediante l’uso di test per l’intolleranza al lattosio. Il più comune è il test del respiro, conosciuto anche come breath test, che rileva la quantità di idrogeno presente nell’aria espirata dal bimbo, dopo aver assunto una dose prestabilita di lattosio.

Si può inoltre effettuare il test del ph delle feci, un indicatore non specifico ma talvolta utile, in quanto, in presenza di intolleranza si verificherà un abbassamento del ph fecale. Va ricordato che tale pH fecale sarà normalmente inferiore (5,0-5,5) nei neonati, rispetto ai bambini più grandi e agli adolescenti, a causa del sovraccarico fisiologico del lattosio presente nella loro dieta.

Infine vi è il test genetico, per nulla invasivo, e molto rapido nella procedura, pertanto idoneo per i piccoli.

Cosa fare dopo la diagnosi di intolleranza?

Il primo passo da compiere, sotto il controllo medico, è quello di escludere tutti quei cibi che contengono lattosio. In questo modo si dovrebbe osservare una regressione dei sintomi.

Una comune domanda è: il latte senza lattosio fa male? La risposta è no. In commercio esistono numerose aziende che producono latte senza lattosio per neonati, o in alternativa al latte vaccino, scegliere tra le numerose bevande definite “latti vegetali”. 

Attenzione al calcio, che dovrà essere inserito nell’alimentazione mediante alternative alimentari o con bevande cosiddette “arricchite”.

Se avete il dubbio che il vostro bambino, da intollerante, consumi alimenti contenenti lattosio, potete ricorrere all’utilizzo di un integratore di lattasi, ma solo se consigliato dal vostro pediatra.

Bibliografia

  1. Melvin B. et al. (2006). Lactose Intolerance in Infants, Children, and Adolescents. Pediatrics. September  2006, VOLUME 118 / ISSUE 3
  2. Gremse DA. et al.  (2003). Abdominal pain associated with lactose ingestion in children with lactose intolerance. Clin Pediatr (Phila). 2003 May;42(4):341-5.
  3. Harvey Louise et al. (2018). Prevalence, cause and diagnosis of lactose intolerance in children aged 1-5 years: A systematic review of 1995-2015 literature. Asia Pacific Journal of Clinical Nutrition Volume 27 Issue 1
See the author's articles
Dr. Marco Verducci

Comments (0)

No comments at this moment
Prodotto aggiunto alla lista dei desideri
Prodotto aggiungi al comparatore.